Sentieri Selvaggi Magazine n.01
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SOMMARIO del numero
EDITORIALI
Mutazioni, anno 24°
A che punto siamo
INTERVISTE
Che Coss’è l’amor (Conversazione con Marco Bellocchio)
FUORICAMPO
La guerra (dei festival) è finita (?)
Quello di Roma, sin dalla sua nascita è stato un dannato rompiscatole. Ora, con Mou(ller) non si scherza più e l’armata del Festival di Roma diventa minacciosa e, naturalmente, arrogante. La Festa del cinema è finalmente finita. La guerra pure (speriamo). Che si cominci a far(veder)e cinema!
Su fronti opposti (Alan Moore e Frank Miller)
C’è tutto un mondo che separa Frank Miller e Alan Moore, e non riguarda solamente le opposte fazioni politiche alle quali appartengono. L’uscita in contemporanea dei loro ultimi lavori è l’occasione per fare il punto sulle rispettive specificità artistiche
Lo schermo che cammina
NEWS
COVER
Marion Cotillard l’attrice contemporanea
Se la contemporaneità è un sentimento più che una categoria, una coalescenza tra istanze passate e sentire futuro che sfugge a ogni classificazione per entrare nel regno della percezione…allora Marion Cotillard è l’attrice contemporanea per eccellenza
CANNES 65
Cannes al vento
I commenti della redazione di Sentieri selvaggi sul palmarès e sull’edizione 2012 del Festival
Orizzontale verticale
Ci si sente, quest’anno, come in un cruciverba, di opere orizzontali e verticali, orfani del trasversale. Tra gli incroci, solo schegge impazzite di fotogrammi unici, che creano un istante eterno
Las cosas que no se tocan
Cannes 65 è tutta sul cornicione del grattacielo dove la Minogue canta la sua ultima canzone di notte, e poi nelle camere d’albergo infestate dai demoni del Mekong Hotel
Il cinema passa e libera
C’è, ancora, un cinema che pulsa, mostra le sue fratture, nel cuore, nei nervi. Rinuncia a funzionare e continua a vivere amputato. Un cinema che non è stasi, ma passaggio
Sulla pelle, nelle ossa
Condannati alla staticità, le figure del cinema di Audiard aspirano al movimento, cambiano in continuazione
L’autobus e il mondo
Gondry mette in scena la possibilità dell’uomo di fare cinema in ogni momento, con ogni cosa, ogni scarto, ogni invenzione, ogni discorso da autobus
Il cinema è uno
Hong Sang-soo se ne frega di tutto e tutti, della necessità di cambiare, di rinnovarsi, per stare al passo coi tempi
Ragazzo solo
Un cinema straordinariamente giovane che è dipendenza, droga. Un cinema che prima balla da solo e che poi ti abbraccia
Le vite non vissute
Il film nasce dalla pulsione del regista a mostrare più progetti intrecciati, come in una “science-fiction” che preannuncia l’estinzione della carne, non prima di essere maciullata
FILM DEL MESE
LE PALUDI DELLA MORTE
Viaggi all’inferno
Ami Canaan Mann ha la mano sicura e già uno stile personalissimo
No Man’s Land
Il ruolo angoscioso e misterico ricoperto dalla Natura è elemento dirompente che trasfigura le ambigue psicologie dei protagonisti
Ami Canaan Mann: Gotico americano
Il grande tema di Ami sembra essere quello di un male più strisciante e meno circoscrivibile, una scia di sangue entropica, come dissolta nell’aria
ULTIMI BAGLIORI
La vita senza di noi
Un film sulla natura dei nostri desideri, sui luoghi imprevisti e meravigliosi dove, a volte, essi si nascondono
Il tempo che ci resta
(Intervista a Philippe Lioret)
Lo sputo di Freud
Con una rassegnazione che si è trasformata in una sorta di sputo (di Freud) irridente, Cronenberg ci mostra quello che siamo diventati nonostante i suoi film
Cosmopolis – L’abisso di De Lillo
Sembra che in questa Manhattan senza confini, spazio virtuale, le tracce di umanità siano ormai quasi scomparse
Boys Will Be Boys
Chronicle prende le distanze dalla superficialità del found footage odierno, per mettere in scena un vero e proprio “diario del desiderio”
Le ombre pop
Quello di Burton è un viaggio nel tempo che racconta comicamente l’incapacità dei suoi personaggi di riuscire a raggiungere un equilibrio nel mondo
La cura del cinema
Il gesto filmico diventa terapia e allo stesso tempo strumento di scrittura per elaborare l’initimità di un dramma
Ancora vivo
Alla densità materica di un cinema sempre sul punto di esplodere, fa da contraltare la progressiva evanescenza di Mel Gibson
FACES
Mel Gibson – Fuori dalla razza umana
Fassbinder – Urge vivere e e filmare
Si potrebbero vedere i film di Fassbinder senza soluzione di continuità, come un fiume che tenta disperatamente di dare forma e immagine ad uno spazio oscuro (dell’anima e della Storia) che il cinema stesso è chiamato ad affrontare