Sentieriselvaggi21st – n.2 (Copia Digitale)

Sentieriselvaggi21st – n.2 (Copia Digitale)

4,50

il n.2 della rivista cartacea bimestrale di Sentieri selvaggi

in copertina

BAUHAUS 2019

La magnifica illusione

Sommario

APERTURE

EDITORIALE  Life at the Bauhaus, di Federico Chiacchiari

ILLUMINAZIONI

Muhammad Alì
Agnès Varda
Love, Death & Robots

THE ITALIAN JOB

Shock in My Town – Esondazioni del Periferia Movie, di Sergio Sozzo

Il successo imperituro della serialità nostrana di quartiere, con le nuove stagioni di Suburra e Gomorra, rilancia la fortuna delle narrazioni di periferia nella produzione italiana, dai titoli mainstream alle filmografie alternative, dai festival ai videoclip, fino agli eroi social di questa generazione coatta. Trappole e liberazioni di un canone suburbano

COVER STORY

Bauhaus 2019

Approfondimenti

L’artista è un artigiano esaltato, di Walter Gropius

La grande idea, di Aldo Spiniello

Quando si parla di Bauhaus in che mondo siamo? In quello reale, della pratica concreta, dell’artigianato che incontra l’industria e dell’arte che si inserisce nelle dinamiche della produzione? O in quello ideale delle forme che si fanno norma, nell’utopia dei conflitti risolti e delle tensioni in equilibrio?

Cronologia Bauhaus

La linea, l’orpello, la “piega”, di Guglielmo Siniscalchi

Il Bauhaus segna il proprio tempo con un’estetica politica. Un’arte geometrica, fatta di rette e perpendicolari, stilizzata, forme semplici, funzionali, razionali democratiche. Che da un lato si pone come un argine contro la deriva totalitaria, dall’altro anticipa le traiettorie orizzontali del mondo globale

La loggia dei muratori, di Leonardo Lardieri

Al di là del “socialismo” Bauhaus, della fede di un potere di redenzione sociale dell’arte, probabilmente ciò che resta di quell’esperienza è la sua attenzione al quotidiano, la sua capacità di ridefinire il senso dell’esistenza di ogni giorno

Bauhaus influence

Personaggi e Maestri

Artisti, Artigiani o Operai?

Gropius non era il primo hipster della storia. In realtà per lui occorre ribadire l’importanza dell’artigianato, del fare pratico, ma come un mezzo per sviluppare la competenza tecnologica. A cui va affiancata, necessariamente, la teoria

Le marionette di Oskar Schlemmer, di Brunella De Cola

Il progetto del “Teatro totale” ridisegnava le possibilità di trasformazione del corpo umano in relazione allo spazio attraverso il suo camuffamento. E le influenze di Schlemmer e del Balletto Triadico, passano dalle rielaborazioni dagli Anni ‘70 di David Bowie, gran trasformista, nel suo periodo Ziggy Stardust, fino ai movimenti nelle diaboliche danze del recente Suspiria

ALTRE NARRAZIONI

GRAPHIC NOVEL

Nosferatu, di Paolo D’Onofrio

TEMPI Out from the Past

ARCHIVIO- STORIE DEL CINEMA

Previsione e narrazione in Roger Corman, di Enrico Ghezzi

Per omaggiare la breve e intensa avventura critica de Il Falcone Maltese riproponiamo un saggio di Enrico Ghezzi – apparso sul numero 7 della rivista, nel settembre del 1975 – dedicato al cinema selvaggio di Roger Corman che trasforma le “nude strutture” delle sue narrazioni in “cinema del profondo” di pure percezioni

Il Mistero del Falco(ne) Maltese, di Martina Ponziani

VINTAGE – BACK TO THE FUTURE

Rifigurare gli archivi del Novecento – Sul progetto They Shall Not Grow Old di Peter Jackson, di Pietro Masciullo

Le immagini della Prima Guerra Mondiale riattraversate da Peter Jackson: They Shall Not Grow Old è forse il primo blockbuster sulle immagini d’archivio mai prodotto. Un film che pone non pochi problemi etici sull’odierno limite del rappresentabile e del rifigurabile, gettando però un pionieristico sguardo “futuro” sulle “immagini del passato”

BIOGRAFIE

M. Night Shyamalan – Il fallimento ti purifica, il successo ti confonde, di Emanuele Di Porto

La carriera del cineasta indoamericano è una parabola ambiziosa e inafferrabile, fatta di successi, cadute vertiginose e riscatti imprevedibili

SPAZI Open Space

TRAIETTORIE (extra)urbane

La strategia del locale, di Dominique Marchais

I documentari di Dominique Marchais, omaggiato con una retrospettiva dall’ultimo Festival dei Popoli, portano avanti da anni un discorso problematico sul tema del paesaggio. A partire da Le temps des grâces, in cui l’apparente immobilità della vita rurale deve fare i conti con le trasformazioni della modernità, con le dinamiche economiche e politiche del presente, con le esigenze delle innovazioni tecnologiche. Tutti fattori che ridisegnano non solo la realtà materiale del paesaggio, ma anche le modalità della sua rappresentazione. In La ligne de partage des eaux (2013) questa tensione sembra tradursi in una specie di crisi del progetto, in un’impossibilità di dare una risposta istituzionale, condivisa, strategica, a queste trasformazioni. Ed ecco allora che con Nessun uomo è un’isola, Marchais va alla ricerca di prospettive di riapproprazione del paesaggio, sperimentate da piccoli collettivi locali impegnati in un ripensamento dei processi produttivi, in progetti energetici e sociali alternativi. L’ipotesi di una nuova democrazia e l’utopia di un’altra Europa. In occasione dell’uscita in Italia del film, distribuito dalla Kitchen Film, una riflessione di Marchais sui temi del suo cinema

Il paesaggio vivente: il cinema di Dominique Marchais, di Daniele Dottorini

(NEO)REALISMO

È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo, di Mark Fisher

I figli degli uomini di Alfonso Cuarón è un’opera che riflette in maniera puntuale le temperie del tardo capitalismo. La catastrofe non è dietro l’angolo, né è già avvenuta: piuttosto, viene attraversata. Pubblichiamo l’incipit di Realismo Capitalista (Ed. Produzioni Nero), uno dei testi più importanti per capire la società contemporanea

TEMPI No-Future

SITE MAP

Riattraversamenti testuali: Board Game Legacy per scrittori: Apex Legends

I-CINEMA

L’occhio, la camera e l’iPhone, di Massimo Causo

Dall’iPhone 4 di Park Chan-wook che nel 2011 gira il corto Night Fishing alle attuali clamorose derive del cinema di Steven Soderbergh, passando per le sortite promozionali ma autentiche di Michel Gondry e Jia Zhang-ke. Un percorso per cominciare a ragionare, dopo quasi un decennio, sul cinema girato con gli smartphone, quasi un definitivo sogno di una nouvelle vague liberata…

TRACCE DIGITALI

Il fallimento che fu un successo, di Mario Mancini

Quando nel 1985 Steve Jobs uscì dalla Apple fondò subito la NeXT Computer con l’obiettivo di realizzare il miglior personal computer mai esistito. Si trattava di un progetto complesso che si avvaleva di una tecnologia molto avanzata. Il NeXTcube uscì sul mercato nel 1990, ma non ebbe il successo auspicato. A distanza di anni verrà ricordato come il geniale fallimento di Jobs. Eppure NeXT fu l’inizio di una rivoluzione che negli anni a venire avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto con gli strumenti elettronici. Vediamo quanto è stato importante il contributo della tecnologia e delle persone di NeXT (i nextonian) per il successo dell’iPhone lanciato nel 2007

Il lavoro è passione 1995: il futuro secondo Steve Jobs

Nel 1995, sei mesi prima la vendita di NeXT alla Apple e il ritorno alla direzione dell’azienda, Steve Jobs rilasciò un’intervista a Robert X. Crigely, pseudonimo del giornalista tecnologico Mark Stephens. Il materiale integrale, registrato su una videocassetta, diventò un documentario realizzato nel 2011 da Paul Sens e lo stesso Crigely e intitolato The Lost Interview. Ecco un estratto dell’intervista in cui Jobs parla di NeXT, Internet e delle giovani generazioni

NeXT dopo Next: alle origini dell’iPhone

LONG FORM STORIES

STORIE

New Black Cinema, di Carlo Valeri

All’inizio del 2016 cominciò una piccola rivoluzione che avrebbe modificato i rapporti di potere, i contenuti, la percezione culturale, le strategie industriali e le poetiche autoriali hollywoodiane. Da Jordan Peele a Black Panther, fino al grande ritorno di Spike Lee: oggi il cinema afroamericano è più in forma che mai

CONVERSAZIONI

Comici disegnati guerrieri, Conversazione con Tanino Liberatore, di Alice Catucci

Tra la fine degli Anni ‘70 e gli Anni ‘80 abbiamo avuto una generazione di illlustratori sovversivi che hanno cambiato il mondo del fumetto in Italia. La generazione dei Pazienza, Tamburini, Scozzari e di Tanino Liberatore. Il creatore di Ranxerox ci racconta la storia di quella rivoluzione

RUBRICHE

IL CORPO ESPANSO

#A Colpo d’occhio, di Daniele Dottorini

#La règle du jeu, di Demetrio Salvi

#OM, di Sergio Sozzo

#Language Design, di Yvonne Bindi

#Sensibilia, di Guglielmo Siniscalchi

#Sesto Senso, di Leonardo Lardieri

#(In)Versi, di Shadows