Sentieri Selvaggi Magazine n.01

Sentieri Selvaggi Magazine n.01

2,99

SOMMARIO del numero

EDITORIALI

Mutazioni, anno 24°

A che punto siamo

INTERVISTE

Che Coss’è l’amor (Conversazione con Marco Bellocchio)

FUORICAMPO

La guerra (dei festival) è finita (?)

Quello di Roma, sin dalla sua nascita è stato un dannato rompiscatole. Ora, con Mou(ller) non si scherza più e l’armata del Festival di Roma diventa minacciosa e, naturalmente, arrogante. La Festa del cinema è finalmente finita. La guerra pure (speriamo). Che si cominci a far(veder)e cinema!

Su fronti opposti (Alan Moore e Frank Miller)

C’è tutto un mondo che separa Frank Miller e Alan Moore, e non riguarda solamente le opposte fazioni politiche alle quali appartengono. L’uscita in contemporanea dei loro ultimi lavori è l’occasione per fare il punto sulle rispettive specificità artistiche

Lo schermo che cammina

NEWS

COVER

Marion Cotillard l’attrice contemporanea

Se la contemporaneità è un sentimento più che una categoria, una coalescenza tra istanze passate e sentire futuro che sfugge a ogni classificazione per entrare nel regno della percezione…allora Marion Cotillard è l’attrice contemporanea per eccellenza

CANNES 65

Cannes al vento

I commenti della redazione di Sentieri selvaggi sul palmarès e sull’edizione 2012 del Festival

Orizzontale verticale

Ci si sente, quest’anno, come in un cruciverba, di opere orizzontali e verticali, orfani del trasversale. Tra gli incroci, solo schegge impazzite di fotogrammi unici, che creano un istante eterno

Las cosas que no se tocan

Cannes 65 è tutta sul cornicione del grattacielo dove la Minogue canta la sua ultima canzone di notte, e poi nelle camere d’albergo infestate dai demoni del Mekong Hotel

Il cinema passa e libera

C’è, ancora, un cinema che pulsa, mostra le sue fratture, nel cuore, nei nervi. Rinuncia a funzionare e continua a vivere amputato. Un cinema che non è stasi, ma passaggio

Sulla pelle, nelle ossa

Condannati alla staticità, le figure del cinema di Audiard aspirano al movimento, cambiano in continuazione

L’autobus e il mondo

Gondry mette in scena la possibilità dell’uomo di fare cinema in ogni momento, con ogni cosa, ogni scarto, ogni invenzione, ogni discorso da autobus

Il cinema è uno

Hong Sang-soo se ne frega di tutto e tutti, della necessità di cambiare, di rinnovarsi, per stare al passo coi tempi

Ragazzo solo

Un cinema straordinariamente giovane che è dipendenza, droga. Un cinema che prima balla da solo e che poi ti abbraccia

Le vite non vissute

Il film nasce dalla pulsione del regista a mostrare più progetti intrecciati, come in una “science-fiction” che preannuncia l’estinzione della carne, non prima di essere maciullata

FILM DEL MESE

LE PALUDI DELLA MORTE

Viaggi all’inferno

Ami Canaan Mann ha la mano sicura e già uno stile personalissimo

No Man’s Land

Il ruolo angoscioso e misterico ricoperto dalla Natura è elemento dirompente che trasfigura le ambigue psicologie dei protagonisti

Ami Canaan Mann: Gotico americano

Il grande tema di Ami sembra essere quello di un male più strisciante e meno circoscrivibile, una scia di sangue entropica, come dissolta nell’aria

ULTIMI BAGLIORI

La vita senza di noi

Un film sulla natura dei nostri desideri, sui luoghi imprevisti e meravigliosi dove, a volte, essi si nascondono

Il tempo che ci resta

(Intervista a Philippe Lioret)

Lo sputo di Freud

Con una rassegnazione che si è trasformata in una sorta di sputo (di Freud) irridente, Cronenberg ci mostra quello che siamo diventati nonostante i suoi film

Cosmopolis – L’abisso di De Lillo

Sembra che in questa Manhattan senza confini, spazio virtuale, le tracce di umanità siano ormai quasi scomparse

Boys Will Be Boys

Chronicle prende le distanze dalla superficialità del found footage odierno, per mettere in scena un vero e proprio “diario del desiderio”

Le ombre pop

Quello di Burton è un viaggio nel tempo che racconta comicamente l’incapacità dei suoi personaggi di riuscire a raggiungere un equilibrio nel mondo

La cura del cinema

Il gesto filmico diventa terapia e allo stesso tempo strumento di scrittura per elaborare l’initimità di un dramma

Ancora vivo

Alla densità materica di un cinema sempre sul punto di esplodere, fa da contraltare la progressiva evanescenza di Mel Gibson

FACES

Mel Gibson – Fuori dalla razza umana

Fassbinder – Urge vivere e e filmare

Si potrebbero vedere i film di Fassbinder senza soluzione di continuità, come un fiume che tenta disperatamente di dare forma e immagine ad uno spazio oscuro (dell’anima e della Storia) che il cinema stesso è chiamato ad affrontare